Rifiuti: rete imprese, decreto su sistri va ritirato e abrogato

Clini219 APR 2013 – “E’ sconcertante la decisione del Ministro Clini di riavviare il Sistri nonostante tutte le criticità sul sistema di tracciabilità dei rifiuti più volte evidenziate dalle imprese. Una decisione che non tiene minimamente conto delle gravi difficoltà che in questa fase di dura e profonda recessione stanno attraversando le Pmi, in particolare del terziario di mercato e dell’artigianato, ormai ridotte allo stremo”. Così Rete Imprese Italia sulla firma e la pubblicazione in gazzetta di un decreto del ministro dell’Ambiente, con il quale si dispone il riavvio del sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri). “La crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando – sottolinea il presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, in una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, Corrado Passera e Corrado Clini, e al Garante delle Pmi, Giuseppe Tripoli – richiederebbe prioritariamente di indirizzare gli sforzi del Governo verso misure e provvedimenti capaci di far ripartire l’economia e non verso atti capaci solo di penalizzare ancora di più le imprese che faticosamente stanno cercando di mantenersi in vita garantendo milioni di posti di lavoro”.
“Nonostante Rete Imprese Italia abbia ripetutamente evidenziato le problematiche derivanti dalle disposizioni contenute nel decreto – continua Sangalli – nulla risulta essere cambiato. La decisione appare, pertanto, in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino a oggi e ben evidenziato nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nonché clamorosamente certificato dalle ultime indagini della magistratura”. “Per la sopravvivenza del sistema economico e produttivo del Paese – conclude Sangalli – Rete Imprese Italia ritiene dunque indispensabile un intervento diretto del presidente del Consiglio affinchè sia immediatamente ritirato e abrogato il decreto e, contestualmente, sia prorogato l’attuale periodo di sospensione del sistema e relativi contributi”.
da:
http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201304191632-eco-rt10251-rifiuti_rete_imprese_decreto_su_sistri_va_ritirato_e_abrogato
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Sistri operativo da marzo 2014. Clini, verifichiamo costi. Sistema può funzionare, senza c’è vuoto controlli

Clini219 aprile 2013 – “Il sistema può funzionare anche se il suo avvio va gestito in modo graduale”. Lo dice il ministro dell’Ambiente Corrado Clini nel corso di una conferenza sul Sistri, che in questi giorni si trovato al centro di un’inchiesta della Magistratura che ha portato ad arresti e sequestri. “Sulla base di queste indicazioni – prosegue Clini – abbiamo previsto che il sistema riparta in modo graduale e con una fase ‘sperimentale’. Dal 30 aprile il sistema riparte per operazioni di allineamento dei dati al sistema stesso, con la verifica del software, anche per consentire al ministero eventualmente di modificare e semplificare alcune procedure della gestione. Dal 30 aprile al 30 settembre le grandi imprese, o comunque le imprese che lavorano rifiuti pericolosi; perché questa è l’area alla quale si applica la prima fase del Sistri dovranno fare questo lavoro di verifica e riallineamento”. Il ministero, spiega Clini, “contestualmente valuterà quali sono le modifiche che si possono introdurre nelle procedure per rendere il sistema più semplice”. Poi, “dal primo ottobre per i rifiuti pericolosi entra in vigore. Mentre per i piccoli operatori al di fuori dell’area dei rifiuti pericolosi, e comunque per quelli che non ne gestiscono, il sistema avrà una fase di allineamento dal 30 settembre al primo di marzo 2014 e di nuovo in questa fase, anche per quest’area, vi saranno delle verifiche”. Infine, chiude Clini, “dal 3 marzo 2014 il sistema parte anche per quest’area”.
‘VALUTIAMO SE COSTITUIRCI PARTE CIVILE’
“L’indagine della Magistratura è in corso, il ministero dell’Ambiente sulla base degli atti valuterà se costituirsi parte civile, ma al momento direi che é abbastanza prematuro poter dire qualcosa in merito perché abbiamo bisogno di conoscere l’evoluzione dell’indagine”. Così il ministro dell’Ambiente Corrado Clini in una conferenza sul Sistri parla a proposito dell’inchiesta sul Sistema di tracciabilità dei rifiuti che nei giorni scorsi ha portato ad arresti e sequestri.
‘CONTRATTO VALIDO, VERIFICA SU COSTI’
“Il contratto nella sua struttura e forma è valido”, così come indicato dall’Avvocatura dello Stato. Lo dice Corrado Clini parlando del contratto con la Selex, anche in riferimento all’indagine della magistratura sul Sistri. “Nel merito dei costi – spiega Clini – è in corso una verifica, anche perché nella prima valutazione della Digit Pa era stata messa in evidenza una distanza tra costi di mercato e costi che erano stati applicati”. Il ministro “relativamente alla congruità del contratto con la Selex, ha avviato un processo di revisione dei valori economici, a vantaggio dei costi sostenuti dalle imprese che useranno il servizio”. Inoltre, il decreto dispone “la sospensione del pagamento dei contributi per l’anno in corso in considerazione dell’esigenza di aggiornare i costi di funzionamento e di conseguenza gli oneri per le imprese”.
‘SENZA SISTRI RISCHIO VUOTO CONTROLLI’
“La mancanza del riavvio del Sistri stava creando un vuoto nei sistemi di controllo, in particolare per quanto riguarda la tracciabilità dei rifiuti pericolosi, con il rischio che l’Italia si trovasse inadempiente rispetto agli obblighi europei”. Così Corrado Clini in conferenza sul Sistri al ministero dell’Ambiente. Per quanto riguarda l’azienda che realizza il sistema, coinvolta nel procedimento giudiziario che ha portato a 22 misure di custodia cautelare, “all’interno della Selex sono completamente cambiati gli attori”, spiega Maurizio Pernice, direttore generale del ministero dell’Ambiente per la Tutela del territorio e delle risorse idriche. “L’organigramma è mutato, e il management che sta seguendo il riavvio del sistema è stato completamente cambiato- precisa Pernice- soprattutto c’è una nuova responsabilità apicale della società, che segna il riavvio del programma”. Inoltre, “stanno anche lavorando molto anche con le associazioni di categoria per individuare tutte quelle semplificazioni che sono necessarie per ridurre oneri e problemi in capo alle imprese- aggiunge il dg del ministero – un lavoro molto concreto: si stanno analizzando dal punto di vista informatico che dei costi tutti quegli elementi che possono favorire la più efficace operatività del sistema così come la riduzione degli oneri sia gestionali che economici”.
VIA A PRIMA FASE 30 APRILE PER GRANDI AZIENDE
La prima fase del Sistema di tracciabilità dei rifiuti, il Sistri, partirà dal 30 aprile per i grandi produttori di rifiuti pericolosi (con più di 10 dipendenti). Fino al 30 settembre questo periodo è di allineamento per un migliore adeguamento al sistema. Per queste imprese la piena operatività sarà dal primo ottobre 2013. Lo prevede il decreto firmato il 20 marzo dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini, in cui si stabilisce l’entrata in vigore del Sistri, e che oggi è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Per gli altri operatori il periodo di allineamento va dal 1 ottobre al 2 marzo 2014. Dal 3 marzo ci sarà la piena operatività.
da:
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/istituzioni/2013/04/19/Sistri-clini-valutiamo-se-costituirci-parte-civile_8581469.html
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FEDERCONSUMATORI – Comunicato stampa

Comunicato Stampa
9 aprile 2013
TARES: RIMANDATA A FINE ANNO LA STANGATA SUI RIFIUTI. NECESSARIO IL RINVIO AL 2014.
Il rinvio della Tares è l’ennesima beffa per i cittadini.
A dicembre 2013, infatti, alle onerose scadenze fiscali di fine anno (IMU, conguaglio IRPEF) si aggiungerà il conguaglio della Tares, che il decreto del Governo ha fatto solamente slittare di pochi mesi.
È solo rimandata, quindi, la batosta per il nuovo tributo dei rifiuti, che secondo le nostre stime (effettuate a cura del C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori) graverà a fine anno sulle tasche dei cittadini con un aumento medio di +45,75 Euro (nel dettaglio +45,78 Euro nel caso di passaggio da Tia a Tares e +45,73 Euro da Tarsu a Tares).
Una scadenza che, tra l’altro, contribuirà ad un vero e proprio tracollo dei consumi natalizi, già in forte ribasso da diversi anni a questa parte.
Per dare una boccata di ossigeno a famiglie ed imprese la soluzione reale è il rinvio di tale tributo al 2014, continuando a far pagare per il 2013 la Tia/Tarsu.
Ovviamente eliminando dalla Tia l’impropria ed illegittima applicazione dell’IVA che, nonostante le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, molte aziende continuano a fatturare, facendo pagare una vera e propria “tassa sulla tassa”.
Su questo fronte il decreto del Governo introduce un elemento importante: la Tares, infatti, viene definita sempre come “tributo” e quindi, in nessun caso, su di essa dovrà essere applicata l’IVA.
“La Federconsumatori vigilerà attentamente affinché ciò non avvenga e, contestualmente, in tutti i territori interessati, porterà avanti iniziative e cause pilota per la restituzione di quanto indebitamente pagato da migliaia di cittadini che, ora più che mai, alla luce dei rincari alle porte, sono motivati ad avanzare la richiesta di rimborso.” – sostiene Mauro Zanini, Vice Presidente Federconsumatori.
Per quanto riguarda il nuovo tributo chiediamo che in sede di conversione del Decreto, oltre al rinvio al 2014, vengano mantenute le forme di pagamento attuali e venga prevista una forma di “bonus” per i bassi redditi o situazioni particolari in cui siano sopraggiunte mobilità, disoccupazione, condizioni di difficoltà, stante il crescente fenomeno della morosità e/o insolvenza.”
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